Premi "Invio" per passare al contenuto

Organizzare l’avventura (pt. 2/3)

Predisporre, preparare ed organizzare il materiale

Non procrastinate la preparazione della vostra attrezzatura: solitamente in questo ambito i last minute sono disagevoli. Tenete con voi un blocco o un taccuino (ma anche lo smartphone va benissimo) nei giorni precedenti la vostra partenza1. Vi capiterà durante la giornata di immaginare la vostra avventura: annotate via via ciò che la vostra mente vi suggerisce. Questo eviterà le dimenticanze di una lista preparata di getto e vi permetterà di avere tempo per elaborare eventuali nuove strategie e preparare al meglio il vostro materiale.

Dedicate parte di una stanza per la preparazione del materiale. Un paio di giorni prima della partenza redigete la lista finale dell’attrezzatura da preparare e mettetevi comodi. Mettete su del tè o i vostri brani preferiti e cominciate poco per volta a tirare fuori dal ripostiglio tutto il necessario.
Prendetevi il tempo per controllare la vostra attrezzatura; man mano che la preparate, disponente i vari elementi secondo uno schema: la disposizione nello zaino, la tipologia di attrezzature, la logica di utilizzo o la frequenza con cui vi potrà servire il materiale. Questo vi aiuterà già a comporre il vostro zaino in maniera funzionale e vi permetterà di discriminare l’essenziale dall’utile e dal superfluo.

Tornate più volte sul vostro materiale e la sua preparazione nei ritagli di tempo. Cominciate a preparare lo zaino. Il mio consiglio è quello di completarlo come se foste pronti a partire già due sere prima del previsto, così da poter avere il tempo per rimediare ad eventuali mancanze o difetti della vostra attrezzatura o di correggere il tiro sulla quantità di materiali.

A tal proposito, spesso mi capita di dover litigare con il mio zaino per chiudere il cappuccio. E’ proprio in quel momento che per stato di necessità rifletto su quanto sto effettivamente portando con me e tiro via le ultime cose non indispensabili.

Il momento giusto

Potrebbe essere ora o mai, in base a due filosofie antitetiche e complementari.

Nella maniera strategica, ossessiva e razionale, il momento giusto potrebbe essere quando il tempo è sufficiente, la mente è riposata, il corpo e carico, il meteo è favorevole, l’attrezzatura è pronta, il percorso è chiaro, il possibile è stato prevenuto e l’imprevedibile è stato ponderato.

Ma io preferisco di gran lunga la maniera romantica e visionaria. Secondo questa, il momento giusto è quando lo sente il cuore e ci brucia di partire (dopo essersi sincerati che tempo è sufficiente, la mente è riposata, il corpo e carico, il meteo è favorevole, l’attrezzatura è pronta, il percorso è chiaro, il possibile è stato prevenuto e l’imprevedibile è stato ponderato!).

Interessantissime appaiono a tal proposito alcune riflessioni di Alessandro Gogna circa il concetto di pericolo e rischio, ma soprattutto in merito al concetto di auto-responsabilizzazione in ambiente d’avventura:

E’ il singolo avventuroso che deve rispettare il pericolo: acuire le proprie intuizioni, migliorare il proprio equilibrio interiore, “sentire” l’ambiente, allenare il fisico, auto-limitarsi nell’uso di strumenti tecnologici, attribuire grande importanza alla scelta dei compagni e infine darsi una regola etica nell’eventuale chiamata di un soccorso. In un mix sempre variabile di informazioni, strumenti, tecnologie ed equilibrio psico-fisico in armonico rapporto con la performance che vuole compiere. Lo scopo non è quello di eliminare il pericolo (parte integrante dell’ambito di gioco) quanto di diminuire responsabilmente il rischio.2

Anche alla luce delle riflessioni suscitate 34, tale concetto merita a buon diritto di essere successivamente approfondito.

Leggi anche: Organizzare l’avventura (pt. 1/3)

 in copertina: "Nuts and Friend"5

Riferimenti

1.
Giammalva R. Organizzare l’avventura (pt. 1/3). I racconti del tempo verticale. https://www.tempoverticale.com/organizzare-avventura-1/. Published May 25, 2017. Accessed June 10, 2017.
2.
Gogna A. Differenza tra rischio e pericolo. GognaBlog. http://gognablog.com/differenza-tra-rischio-e-pericolo/. Published December 27, 2013.
3.
Carrozzini G. Il “rischio” e il “pericolo” in montagna. Gruppo escursionistico Aria Sottile. http://www.ariasottile.net/riflessioni-e-pensiero/item/100-il-rischio-e-il-pericolo-in-montagna. Published January 4, 2012.
4.
Macor M. Sicurezza in montagna, la ricetta di Gogna: “Fatica, modestia e rischi moderati.” La Repubblica – Genova. http://genova.repubblica.it/cronaca/2015/03/01/news/sicurezza_in_montagna_la_ricetta_di_gogna_fatica_modestia_e_attenzione-108501304/?refresh_ce. Published March 1, 2015. [Source]

Roberto Giammalva

M.D.
Italy
Neurochirurgo, ricercatore in neuroscienze e neuroncologia, alpinista e fotografo. Trascorre le sue giornate costantemente diviso tra l'amore per la ricerca, la medicina e la tensione interiore dell'infinito sconfinato delle vette, avventura dopo avventura.
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Mostra
Nascondi