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Prendersi cura

Normale routine di un dicembre caldo, non piovoso, quasi primaverile, scandito da un’attività chirurgica frenetica. La Stanza P, una doppia piacevolmente illuminata, quel giorno era occupata da un giovane ragazzo e da un vispo anziano; erano lontani in tutto, dall’età alla città di origine.

Nell’intervallo tra due sedute operatorie, entro nella Stanza P accompagnato da un infermiere per medicare tra i due il paziente operato il giorno prima. Nella stanza riecheggiava Lucio Battisti, le cui note riempivano la stanza dall’altoparlante di uno smartphone.

Mi scusi Dottore, non si dispiaccia per la musica. Lo Zio Gino (nome di fantasia) ha un cellulare di vecchia generazione, così gli faccio ascoltare io le sue canzoni preferite… Se dà fastidio, lo spengo”. Un momento di incredulità fu subito spiazzato da una piacevole sensazione di sorpresa: “No, continui pure, farà compagnia a tutti noi!”.

Trascorremmo così, i due pazienti, il collega infermiere ed io, dieci minuti di insolita e familiare quotidianità, durante il tempo di quella medicazione.

Prendersi cura

Oltre la chirurgia, i farmaci e le medicazioni, c’è una forma di terapia più forte ed efficace che ci rende uomini, vivi e veri. Questa è la prima forma di civiltà e nostra stessa manifestazione d’essere: prendersi cura gli uni degli altri.

L’empatia è il primo elemento di ogni terapia che guarda al di là della prescrizione o dell’atto chirurgico. Lì risiede la primordiale manifestazione di civiltà ed il vero senso della medicina: volersi far carico delle esigenze altrui e prendersi cura di chi si ha vicino, che sia voluto o che sia solo capitato.

Quindi, se sulla prescrizione di una medicina si basa una terapia, dal prendersi cura del proprio vicino si rivelano piccoli miracoli. Così, due compagni di stanza sconosciuti e lontani, capitati per caso insieme sotto le stesse cure, nel tentativo di rendere più leggero e sopportabile il tempo in una stanza di ospedale, si ritrovano inaspettatamente ad essere insieme zio e nipote, condividendo una canzone.

 in copertina: "Hi, my friends"[1]Giammalva R. Hi, my friend. 500px. https://500px.com/photo/1029593612/hi-my-friends-by-roberto-giammalva. Published September 13, 2019
Cita questo articolo: Roberto Giammalva, "Prendersi cura," in I racconti del tempo verticale - Roberto Giammalva, 11 Marzo, 2021, https://www.tempoverticale.com/prendersi-cura/.

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